Non ti allarmare se in quarantena hai avuto il ciclo irregolare, scopri con noi i fattori da cui potrebbe dipendere.
Restare a casa in quarantena per contrastare la diffusione del Coronavirus ha totalmente cambiato il nostro modo di vivere, modificando le abitudini di tutti i giorni e spingendoci verso nuovi ritmi, cosa che succederà anche con le misure messe in campo nelle prossime fasi. In questo periodo così particolare non dovresti stupirti o allarmarti troppo, quindi, in caso di ritardo del ciclo o se il tuo ciclo mestruale diventasse irregolare, cioè più breve o più lungo, più leggero o più intenso rispetto al solito.
Estrogeni & co: tutto sugli ormoni femminili
LeggiStiamo vivendo una situazione del tutto nuova, a cui ognuno sta reagendo in modo diverso, ed è normale che sia così. Per alcune la quarantena ha portato un’opportunità di tempo ritrovato per sé stesse, mentre per altre è sinonimo di incertezze e difficoltà. Molto dipende dalla sensibilità individuale e dalle risorse interiori che si possono mettere in campo per affrontare questo grande imprevisto, ma anche dalla condizione in cui ci si trova, tra preoccupazioni per i propri cari, per il lavoro o per il futuro in generale. In tutto questo si inserisce il ciclo mestruale, di cui i giorni di flusso rappresentano solo la parte più evidente. Si tratta infatti di un sistema complesso, regolato dall’attività di diversi ormoni femminili e che coinvolge anche l’ipofisi.
Se il ciclo irregolare in queste settimane ti preoccupa, vediamo in dettaglio tutti i fattori da prendere in considerazione per capire meglio cosa stia succedendo al tuo corpo:
In assenza di problematiche pregresse, le prime cose a cui pensare sono senza dubbio ansia e stress, che anche quando non ci sono pandemie in corso rappresentano le cause più comuni di irregolarità o ritardo del ciclo.
Questo succede perché influiscono in due modi sui meccanismi che regolano le mestruazioni. Da una parte si innesca una maggior produzione di cortisolo, che è noto proprio come “ormone dello stress” ed è strettamente legato al funzionamento delle ovaie; il cortisolo può alterare il ciclo e trasformarlo in spotting, ovvero piccole perdite di sangue al posto del flusso abituale, che possono durare anche diversi giorni. In questo caso, potresti pure avvertire dei dolori da ciclo ma senza il ciclo vero e proprio.
Ansia e stress agiscono anche limitando la produzione delle gonadotropine, gli ormoni che stimolano l’attività delle ovaie; in questo caso è più difficile che si verifichi regolarmente l’ovulazione e le mestruazioni possono arrivare in ritardo oppure saltare del tutto al mese successivo. Probabilmente lo hai già notato in passato, se ti è capitato un episodio di ritardo del ciclo: l’ansia per il ritardo diventa essa stessa un fattore che “blocca” l’arrivo delle mestruazioni, e quando finalmente sei riuscita a svagarti e rilassarti, le mestruazioni sono arrivate. In questo momento è la stessa cosa, anche se può sembrarti più difficile.
Aggiungere allo stress della quarantena prolungata anche l’ansia per il ciclo in ritardo può innescare un circolo vizioso. Concentrarti sul tuo benessere e dedicarti qualche attenzione in più non potrà che far bene a te e alla regolarità del tuo ciclo. Se però senti che l’ansia sta diventando difficile da gestire, vorremmo farti sapere che non sei sola: sono stati attivati numerosi servizi di supporto psicologico a livello nazionale e regionale. Trovi una guida completa e affidabile sul sito ufficiale del Ministero della Salute.
La quarantena è iniziata a marzo e ci ha accompagnato in primavera, un cambio di stagione che porta naturalmente una serie di fluttuazioni per il nostro corpo, per cui non è raro che ci siano alterazioni del ciclo mestruale. È anche una primavera diversa dalle altre, in cui per forza di cose ci stiamo esponendo meno ai raggi del sole, ed è un fattore da non sottovalutare perché la luce solare stimola la produzione di ormoni come la serotonina che regolano l’umore. Dover limitare le uscite ha cambiato tante delle nostre abitudini: negozi e uffici hanno chiuso e riapriranno gradualmente, alcune si stanno trovando a lavorare in smart working o con modalità diverse dal solito, non ci si può allenare in palestra e bisogna inventarsi una nuova routine. È molto importante mantenere un atteggiamento positivo e sane abitudini, a partire dal sonno.
Andare a dormire prima di mezzanotte e svegliarsi sempre alla stessa ora, mantenendo quindi dei ritmi sonno/veglia regolari, aiuta ad avere un buon sonno ristoratore. Questo contribuisce a mantenere in equilibrio la melatonina e il sistema nervoso, ed è un ottimo antistress.
Un’altra cosa che può essere cambiata è l’approccio alla dieta in quarantena. Con più tempo libero a disposizione, molti si sono dilettati in cucina sfornando pizze, dolci e manicaretti a volontà. D’altra parte, però, la situazione potrebbe spingere a reazioni diverse, ad esempio a cercare nel cibo un antidoto allo stress o alla noia, oppure al contrario innescare meccanismi di limitazione del cibo per timore che ci siano difficoltà nel rifornire la dispensa. Qualsiasi cambiamento significativo nella tua alimentazione può influenzare il ciclo:
- Un consumo eccessivo di cibi ricchi di zuccheri influenza l’utilizzo periferico dell’insulina, cosa che inibisce la capacità ovulatoria dell’ovaio.
- Una forte restrizione calorica prolungata può indurre nell’organismo uno stato di “allerta” che fa saltare le mestruazioni.
Se questo a lungo andare si dovesse tradurre in una forte oscillazione di peso, si potrebbe alterare l’attività dell’ipofisi con conseguente ritardo del ciclo.
Un discorso simile vale anche per l’esercizio fisico. Magari la chiusura delle palestre e la lontananza dai tuoi istruttori di fitness ti ha fatto perdere la motivazione e non riesci ad allenarti quanto prima, oppure al contrario avendo più tempo libero stai facendo workout a casa ogni giorno. In ogni caso ricorda che, come per la dieta, un cambiamento repentino e significativo potrebbe avere ripercussioni sulla regolarità delle mestruazioni ma anche sui dolori da ciclo.
Tutti questi fattori di cui abbiamo parlato, con buona probabilità continueranno a farsi sentire anche durante la fase 2 appena iniziata, durante la quale continueranno ad esserci dei cambiamenti.
Molte attività lavorative saranno diverse nei tempi e nelle modalità, ci sarà chi proseguirà con lo smart working, chi tornerà sul posto di lavoro ma con nuovi orari e anche chi dovrà restare in stand by ancora per un po’. Ci alleneremo come e dove potremo, e probabilmente continueremo a chiudere un occhio sulla dieta.
Questo evidentemente continuerà ad avere un forte impatto sulle nostre routine come abbiamo visto, e potrebbe influenzare ancora la regolarità del ciclo mestruale. In questa situazione, anche il calcolo del prossimo ciclo sarà più approssimativo, per cui meglio essere previdenti con la scorta di assorbenti. E poi, sarà sempre più importante cercare di mantenere un atteggiamento mentale positivo e ritrovare le proprie sane abitudini.
Se sei preoccupata perché il tuo ciclo continua ad essere irregolare e con sindrome mestruale particolarmente intensa, non esitare a rivolgerti al tuo ginecologo di fiducia. Ti consigliamo di contattarlo telefonicamente per valutare insieme la situazione e verificare se sia il caso di prendere appuntamento per una visita di persona.