Ritardo del ciclo: non solo gravidanza

A chi non è mai capitato? Ecco quali sono i fattori e le cause che possono far tardare l’arrivo del ciclo, anche senza essere incinta

Ritardo del ciclo

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Non esiste donna a cui non sia capitato almeno qualche volta di avere un ritardo del ciclo, e passare quindi qualche giorno in più in attesa delle mestruazioni, generalmente facendo le congetture più diverse a proposito delle possibili cause. La prima spiegazione che si fa largo nella mente è sempre l’inizio di una gravidanza, sia che la si cerchi oppure no, ma ci sono tanti altri fattori che possono determinare il ritardo del ciclo. L’ovulazione  è un processo fisiologico regolato da un insieme di ormoni che possono variare da un mese all’altro per effetto di moltissimi fattori, interni ed esterni: vediamo quali sono i più comuni.

Fattori interni

Tra i fattori interni, quindi legati alle caratteristiche proprie dell’organismo, ci può essere il peso: essere in sovrappeso influenza l’utilizzo periferico dell’insulina, cosa che inibisce la capacità ovulatoria dell’ovaio; al contrario, un peso troppo basso può far venire a mancare la quantità di massa grassa utile alla sintesi ormonale. Anche un aumento o una perdita di peso troppo repentina o ingente può inibire l’ipofisi e bloccare il flusso mestruale, come se il corpo decidesse che il brusco cambiamento indica uno stato di allarme in cui non è il caso di predisporsi all’ovulazione e di conseguenza ad una potenziale gravidanza.

Un’altra forma di oligo-amenorrea, cioè ciclo in ritardo o addirittura che salta è la sindrome dell’ovaio policistico, complesso insieme di variazioni ormonali che rendono più lenta e faticosa l’ovulazione.

Il ritardo del ciclo, se frequente, può anche essere sintomo di malfunzionamento della tiroide, sia nei casi di ipotiroidismo che in quelli di ipertiroidismo, perché tra le sue molte funzioni c’è quella di regolare la produzione degli ormoni sessuali.

Il ciclo può presentarsi in ritardo anche nei primi anni del periodo fertile, e quando ci si avvia alla menopausa. Dopo il menarca, infatti, per regolarizzare il processo di ovulazione il corpo può impiegare fino a cinque anni, durante i quali è molto probabile che le mestruazioni si presentino a distanza di uno o più mesi l’una dall’altra. La premenopausa, invece, è il periodo che precorre il momento in cui le mestruazioni si fermano completamente, ha caratteristiche incredibilmente variabili che passano da cicli brevi a ritardi anche di mesi, da spotting a flussi emorragici.

Fattori esterni

Tra i fattori esterni, invece, ci sono sicuramente tutte quelle condizioni di stress che possono essere legate a situazioni famigliari, lavorative ecc, e che se raggiungono livelli eccessivi possono influire negativamente sulle funzioni dell’organismo. Lo stress, in particolare, può inibire la produzione di gonadotropine e quindi impedire o ritardare l’ovulazione, con conseguente ritardo del ciclo.

Anche il lavoro su turni, soprattutto se si alternano frequentemente giorno e notte, può influenzare la regolarità del ciclo mestruale. L’impatto è più ridotto se il cambio è fatto a lungo termine anziché su periodi brevi.

Bisogna comunque ricordare che il ritardo si calcola sulla durata del proprio ciclo mestruale, e non sui 28 giorni canonici: il periodo che va dall’arrivo della mestruazione all’inizio di quella seguente è considerato “normale” fino a 35 giorni, quindi se osservando il proprio ciclo (magari con l’aiuto di un calendario mestruale) si nota che regolarmente ha questo tipo di durata, bisogna tenerne conto prima di preoccuparsi di un eventuale ritardo.

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