Dalla storia del metodo Ogino-Knauss a cenni di biologia ed evoluzione della specie, le cose da sapere sui giorni della fertilità femminile.
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Per una donna, parlare di periodo fertile può avere un duplice significato: da una parte indica tutti gli anni che passano tra il momento della prima mestruazione e l’arrivo della menopausa, dall’altra si riferisce ai giorni del mese in cui avviene l’ovulazione. In ogni caso, insomma, ha a che fare con la possibilità di rimanere incinta, ma anche con tanti cambiamenti piccoli e grandi che avvengono nel nostro corpo. Per chi vorrebbe saperne di più, ecco qualche curiosità tra storia e biologia.
La durata del periodo fertile è determinata fin dalla nascita.
Tutte le cellule uovo che verranno usate nel corso della vita di una donna, dalla pubertà alla menopausa, sono già formate al momento della nascita. Il “bagaglio” di ovociti è formato da 1-2 milioni di cellule uovo, ma solo 300-500 di queste verranno coinvolte nel processo di ovulazione e avranno la possibilità di essere fecondate.
Ogino-Knaus, il metodo (anti)concezionale.
Nel 1924, il ginecologo giapponese Kyusaku Ogino scopre la legge fisiologica per cui nel corpo femminile l’ovulazione avviene una sola volta nel corso del ciclo mestruale, statisticamente intorno al 14° giorno. I suoi studi avevano lo scopo di offrire alle coppie in cerca di gravidanza uno strumento per migliorare le probabilità di concepimento. Quattro anni più tardi, l’austriaco Hermann Knauss conferma la scoperta, cambiandone però l’applicazione: nasce così il metodo contraccettivo Ogino-Knauss. L’Indice di Pearl di questo metodo, ovvero la tecnica statistica più comune per misurare il tasso di inefficacia dei metodi contraccettivi , però è talmente alto da riportarlo alla sua vocazione originaria, ovvero essere un aiuto in più per sfruttare il periodo fertile quando si desidera rimanere incinta.
Nel periodo fertile sei più bella.
La natura non lascia niente al caso! Per favorire la prosecuzione della specie, che parte dal concepimento di nuovi piccoli umani, nei giorni fertili il corpo cambia per rendersi più attraente: migliora la simmetria del seno, la pelle è più luminosa e le guance si fanno più rosee, la camminata diventa più sexy e si parla a voce più forte per apparire più femminili. Più attraenti, quindi, ma anche istintivamente più attratte dagli uomini con tratti virili più evidenti: questo perché aumenta la sensibilità dell’olfatto, e gli odori che si percepiscono maggiormente sono quelli legati ai feromoni maschili.
Fertilità = competitività.
Se durante il periodo fertile una donna diventa più attraente, chi meglio delle altre donne può captare istintivamente i segnali dell’ovulazione in corso? Lo dimostra un articolo pubblicato lo scorso aprile sul Journal of Personality and Social Psychology: a un gruppo di donne (fidanzate o sposate) sono state mostrate diverse fotografie e loro si sono mostrate più gelose delle “rivali” ritratte nei giorni dell’ovulazione. Scatterebbero quindi dei meccanismi di difesa che le portano a mettere delle barriere tra il proprio partner e le altre donne nei loro momenti più fertili. Chiaramente si tratta di retaggi ancestrali, di cui ben poche tracce concrete rimangono nel nostro attuale modo di vivere i rapporti di coppia.
Perché, a un certo punto, il periodo fertile finisce.
Menopausa: cosa aspettarsi quando arriva
LeggiLa menopausa è un fenomeno biologico che la scienza non ha ancora saputo spiegare del tutto. Una teoria circolata dalla fine degli Anni ’50 è la cosiddetta “ipotesi della nonna”, formulata dal biologo statunitense George Christopher Williams, che attribuisce alla menopausa un vantaggio nella conservazione della specie. La presenza di donne disponibili ad assistere le figlie durante il parto e a occuparsi dei nipoti migliorerebbe il tasso di sopravvivenza della prole. Per quanto interessante, però, questa teoria è stata confutata dagli studi su leoni e babbuini del ricercatore Craig Packer.
Se vuoi saperne di più sulla fertilità femminile, leggi l’articolo in cui spieghiamo come riconoscere i sintomi dell’ovulazione.