Periodo fertile: le curiosità che non sapevi

Test di gravidazna

In questo articolo:

Per una donna, parlare di periodo fertile può avere un duplice significato: da una parte indica tutti gli anni che passano tra il momento della prima mestruazione e l’arrivo della menopausa, dall’altra si riferisce ai giorni del mese in cui avviene l’ovulazione. In ogni caso, insomma, ha a che fare con la possibilità di rimanere incinta, ma anche con tanti cambiamenti piccoli e grandi che avvengono nel nostro corpo. Per chi vorrebbe saperne di più, ecco qualche curiosità tra storia e biologia.

La durata del periodo fertile è determinata fin dalla nascita.

Tutte le cellule uovo che verranno usate nel corso della vita di una donna, dalla pubertà alla menopausa, sono già formate al momento della nascita. Il “bagaglio” di ovociti è formato da 1-2 milioni di cellule uovo, ma solo 300-500 di queste verranno coinvolte nel processo di ovulazione e avranno la possibilità di essere fecondate.

Riserva ovarica: un capitale limitato che accompagna ogni donna fin dalla nascita

Ogni donna nasce con un numero prestabilito di ovociti: questa riserva non è infinita, né si rigenera. Fin dalla nascita, infatti, le cellule uovo iniziano a diminuire spontaneamente, ben prima della pubertà. La perdita continua degli ovociti è un processo naturale, indipendente dall’ovulazione mensile, ed è influenzato da fattori genetici, ambientali e ormonali

Con l’avanzare dell’età, diminuisce la quantità di ovociti e calano anche la qualità e la fertilità, rendendo più difficile il concepimento e aumentando il rischio di anomalie cromosomiche. Per questo motivo, la fertilità femminile ha un picco tra i 20 e i 30 anni, per poi iniziare a declinare sensibilmente dopo i 35. La conoscenza della propria riserva ovarica, attraverso esami specifici come il dosaggio dell’ormone antimülleriano (AMH), può offrire indicazioni utili per la pianificazione familiare e per valutare eventuali percorsi di preservazione della fertilità.

Ogino-Knaus, il metodo (anti)concezionale.

Nel 1924, il ginecologo giapponese Kyusaku Ogino scopre la legge fisiologica per cui nel corpo femminile l’ovulazione avviene una sola volta nel corso del ciclo mestruale, statisticamente intorno al 14° giorno. I suoi studi avevano lo scopo di offrire alle coppie in cerca di gravidanza uno strumento per migliorare le probabilità di concepimento. Quattro anni più tardi, l’austriaco Hermann Knauss conferma la scoperta, cambiando però l’applicazione: nasce così il metodo contraccettivo Ogino-Knauss.

L’Indice di Pearl di questo metodo, ovvero la tecnica statistica più comune per misurare il tasso di inefficacia dei metodi contraccettivi, però è talmente alto da riportarlo alla sua vocazione originaria, ovvero essere un aiuto in più per sfruttare il periodo fertile quando si desidera rimanere incinta.

Nel periodo fertile sei più bella.

La natura non lascia niente al caso! Per favorire la prosecuzione della specie, che parte dal concepimento di nuovi piccoli umani, nei giorni fertili il corpo cambia per rendersi più attraente: migliora la simmetria del seno, la pelle è più luminosa e le guance si fanno più rosee, la camminata diventa più sexy e si parla a voce più forte per apparire più femminili. 

Più attraenti, quindi, ma anche istintivamente più attratte dagli uomini con tratti virili più evidenti: questo perché aumenta la sensibilità dell’olfatto, e gli odori che si percepiscono maggiormente sono quelli legati ai feromoni maschili.

Fertilità = competitività.

Se durante il periodo fertile una donna diventa più attraente, chi meglio delle altre donne può captare istintivamente i segnali dell’ovulazione in corso? Lo dimostra un articolo pubblicato lo scorso aprile sul Journal of Personality and Social Psychology: a un gruppo di donne (fidanzate o sposate) sono state mostrate diverse fotografie e loro si sono mostrate più gelose delle “rivali” ritratte nei giorni dell’ovulazione. 

Scatterebbero quindi dei meccanismi di difesa che le portano a mettere delle barriere tra il proprio partner e le altre donne nei loro momenti più fertili. Chiaramente si tratta di retaggi ancestrali, di cui ben poche tracce concrete rimangono nel nostro attuale modo di vivere i rapporti di coppia.

Perché, a un certo punto, il periodo fertile finisce.

La menopausa è un fenomeno biologico che la scienza non ha ancora saputo spiegare del tutto. Una teoria circolata dalla fine degli Anni ’50 è la cosiddetta “ipotesi della nonna”, formulata dal biologo statunitense George Christopher Williams, che attribuisce alla menopausa un vantaggio nella conservazione della specie. La presenza di donne disponibili ad assistere le figlie durante il parto e a occuparsi dei nipoti migliorerebbe il tasso di sopravvivenza della prole. Per quanto interessante, però, questa teoria è stata confutata dagli studi su leoni e babbuini del ricercatore Craig Packer.

Se vuoi saperne di più sulla fertilità femminile, leggi l’articolo in cui spieghiamo come riconoscere i sintomi dell’ovulazione.

FAQ Periodo fertile

Cosa significa periodo fertile?

Il periodo fertile è l’intervallo di giorni, all’interno del ciclo mestruale di una donna, in cui è possibile rimanere incinta in seguito a un rapporto sessuale non protetto.

In termini biologici, questo periodo coincide con il momento in cui:

  • Un ovulo viene rilasciato dall’ovaio (ovulazione)
  • Gli spermatozoi presenti nel tratto riproduttivo sono ancora vitali (possono sopravvivere fino a 5 giorni)

Quando avviene il periodo fertile?

Nel caso di un ciclo regolare di 28 giorni, il periodo fertile inizia circa 5 giorni prima dell’ovulazione e termina circa 1 giorno dopo. L’ovulazione avviene, in media, intorno al 14° giorno del ciclo, ma può variare.

Quali sono i giorni fertili dopo il ciclo?

I giorni fertili iniziano generalmente circa 10-14 giorni dopo il primo giorno delle mestruazioni, in un ciclo regolare di 28 giorni. Tuttavia, la finestra fertile può variare da donna a donna e da ciclo a ciclo.

La fase più fertile è quella che precede l'ovulazione, cioè quando l'ovulo viene rilasciato dall'ovaio, e include i 4-5 giorni precedenti e il giorno stesso dell’ovulazione. Questa finestra fertile dipende dalla durata degli spermatozoi (fino a 5 giorni) e dalla vitalità dell’ovulo (circa 24 ore).

Quali sono i giorni in cui si può rimanere incinta?

È possibile rimanere incinta nei giorni fertili, cioè:

  • Da 4-5 giorni prima dell’ovulazione
  • Fino a circa 1 giorno dopo l’ovulazione

Nel caso di un ciclo regolare di 28 giorni, ciò corrisponde indicativamente ai giorni tra l’11° e il 16° giorno. In cicli più brevi o più lunghi, l’ovulazione si sposta, quindi i giorni fertili cambiano.

Quali sono i giorni più sicuri per non rimanere incinta?

I giorni meno fertili o "più sicuri" sono:

  • Durante le mestruazioni (soprattutto nei primissimi giorni)
  • Nei giorni subito dopo la fine del ciclo, prima della finestra fertile
  • Al termine del ciclo, dopo l’ovulazione e passata la finestra fertile (fase luteale)

Attenzione: anche se il rischio è più basso, nessun giorno è totalmente sicuro senza l’uso di un metodo contraccettivo affidabile. L’ovulazione può variare per stress, cambiamenti ormonali o salute generale.

Quando si ha più probabilità di rimanere incinta?

La probabilità di concepimento è massima nel giorno dell’ovulazione e nei 2 giorni precedenti. Questo è il periodo in cui l’ovulo è presente e gli spermatozoi possono ancora essere attivi nell’utero.
In termini di probabilità:

  • Il giorno prima dell’ovulazione è quello con il più alto tasso di fertilità (fino al 30-35% in donne sane e giovani)
  • Anche 2-3 giorni prima c’è una buona probabilità
  • Dopo l’ovulazione, la possibilità di concepimento cala rapidamente

Chiedi alla
Ginecologa

Chiedi alla ginecologa