Le allergie sono sempre più diffuse e possono riguardare anche oggetti di uso comune come gli assorbenti. Ecco come riconoscerla e cosa fare per superarla.
In questo articolo:
Parliamo di irritazione dopo il ciclo: si può essere allergici all’assorbente? Oggi le allergie sono sempre più diffuse, riguardano tantissimi alimenti, i pollini di alcune piante con le fioriture in primavera, il pelo di certi animali, il nichel, alcuni coloranti… E sì, all’elenco possiamo aggiungere anche l’allergia agli assorbenti. Tutte si basano sullo stesso meccanismo, ovvero una risposta eccessiva del sistema immunitario al contatto con alcune sostanze (naturali o chimiche) che non riconosce più come “innocue”. Queste reazioni possono riguardare diversi apparati del corpo, e manifestarsi con sintomi immediati come succede generalmente nel caso delle allergie alimentari oppure con sintomi ritardati nel caso delle allergie da contatto, tra cui rientra quella che può essere causata dagli assorbenti. Se pensi che stia succedendo anche a te, facciamo chiarezza tra sintomi da riconoscere, rimedi per alleviarli e soluzioni per porre fine al problema.
Allergia agli assorbenti: sintomi
Come riconoscere l’allergia da assorbente? I sintomi più comuni sono:
- prurito intenso e insistente
- arrossamento della pelle
- bruciore vaginale
- senso di gonfiore delle labbra
Altre spie di reazioni allergiche potrebbero essere la secchezza delle mucose o un cattivo odore intimo. Episodi di leucorrea con perdite di colore bianco o giallo, invece, potrebbero essere legati a un problema di traspirazione degli assorbenti. Secondariamente si possono manifestare reazioni cutanee come bolle o piccoli taglietti. Questi sintomi possono manifestarsi fin dai primi utilizzi di un nuovo tipo di assorbente, come reazione a un certo materiale o a qualche molecola chimica che può essere impiegata per migliorarne l’assorbenza o per neutralizzare gli odori, oppure solo in periodi particolari. In quest’ultimo caso, la reazione allergica è innescata da fattori esterni quali periodi di forte stress che possono alterare le difese immunitarie, comprese quelle proprie dell’epidermide, oppure il clima più caldo che comporta maggior sudorazione e quindi problemi di traspirazione e sfregamento della pelle.
Ovulazione: cosa succede al corpo femminile?
Premesso che nulla è totalmente a prova di allergie, il cotone è una fibra naturale nota proprio per la sua funzione ipoallergenica e quindi particolarmente adatta al contatto con le pelli più sensibili.
Vai al prodottoQuando questi sintomi si manifestano con frequenza, è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo. In primo luogo per escludere la presenza di infezioni o infiammazioni di altro genere, e poi per essere indirizzate verso un dermatologo che potrà arrivare a una diagnosi di allergia o dermatite da contatto effettuando test specifici (come patch test serie specifiche o patch by patch) e accurati.
Allergia da assorbente: rimedi naturali
Accertato che si tratti di allergia agli assorbenti, ci sono alcuni accorgimenti e rimedi naturali a cui ricorrere per alleviare i sintomi. La prima cosa da fare, o meglio da non fare, è grattarsi: anche se in alcuni momenti può essere difficile resistere, e la sensazione iniziale è di gran sollievo, grattandosi non si fa altro che peggiorare l’irritazione cutanea causando gonfiore e trasformando bolle o vescicole in piccole lesioni.
Se per placare il prurito e gli altri sintomi di allergia da assorbente preferisci optare per rimedi naturali e soluzioni più soft, considera che si possono utilizzare prodotti farmacologici sia di origine naturale ad azione emolliente sia veri antistaminici, mentre in caso di secchezza vaginale si possono valutare pomate a base di vitamina E, ma tutte queste soluzioni vanno attentamente valutate con il medico prima di rivolgersi all'erborista o farmacista di fiducia per non peggiorare i sintomi con terapie fai da te errate.
Allergia da assorbenti: cosa fare
Assorbenti anallergici, sicuri per la pelle
LeggiLa cosa principale da fare in caso di reazioni allergiche, una volta individuata con certezza la causa scatenante, è smettere il contatto. In questo caso, si tratta di cambiare tipo di assorbente per trovare quello più ‘tollerabile’ per la pelle della zona intima. La soluzione, in molti casi, è il cotone, fibra ipoallergenica per natura. Uno dei vantaggi degli assorbenti in cotone è proprio la totale compatibilità con la pelle, anche quella più sensibile e soggetta a irritazioni o allergie. Se ti è stato consigliato di provare questa tipologia di assorbenti, puoi valutare anche la nuova gammadi assorbenti in Cotone LINES. Il cotone sarà l’unico materiale a contatto con la tua pelle, proprio per limitare il rischio di reazioni allergiche. Il filtrante traspirante aiuta a mantenere la zona intima asciutta e pulita, e la morbidezza del cotone riduce l’insorgenza di irritazioni da sfregamento. Si tratta di una gamma completa di assorbenti per il giorno e per la notte, proteggislip e assorbenti interni, approvata dai ginecologi AOGOI (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani).
Per alleviare il senso di fastidio e il prurito tipici dell’allergia da contatto, vanno evitati anche detergenti intimi troppo aggressivi e prodotti contenenti profumi, che possono essere detergenti ma anche spray deodoranti intimi e carte igieniche. Per l’igiene intima ‘ordinaria’ serve un detergente delicato e con un pH compatibile con quello dell’ambiente vaginale, cioè compreso tra 3,5 e 5,5. Dopo, attenzione ad asciugarsi accuratamente ma senza strofinare.
Anche negli altri giorni del mese, quando le mestruazioni sono finite, occorre fare attenzione ai tessuti che sono a contatto con la zona intima: meglio indossare biancheria in puro cotone, possibilmente bianca, ed evitare pantaloni, jeans o leggings in tessuti sintetici o troppo aderenti.
Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di approfondire l’argomento leggendo anche l’articolo Assorbenti anallergici, sicuri per la pelle.