Endometriosi: quando il ciclo è troppo

Quando le mestruazioni sono troppo dolorose? Una visita può essere utile per diagnosticare l’endometriosi, un disturbo benigno davvero che crea molto disagio.

Donna preoccupazione

L’endometriosi è disturbo che rende il ciclo mestruale veramente insopportabile! Troppo doloroso da impedire lo svolgimento delle attività quotidiane, da impedire una normale vita di coppia, da diventare quasi un'ossessione per molte donne.

La paura di avere l'endometriosi è sempre più diffusa per coloro che soffrono di dolore pelvico ed è spesso anche la diagnosi che è errata quando non si trovano altre soluzioni.

Proviamo a far chiarezza sull'argomento, perché di questa malattia, sebbene abbastanza diffusa, si sa ancora poco. All’apparenza si comporta come un "tumore", pur non essendolo, disseminandosi in giro per il corpo umano. Tuttavia, fortunatamente, non mette a rischio di vita le persone che ne sono affette.

Di endometriosi non si muore, è vero, eppure per le donne che ne soffrono si tratta di un disagio reale, poiché si trovano a dover convivere con un dolore più o meno severo, che può comparire solo durante il ciclo mestruale, ma anche presentarsi in modo cronico. Anche la vita sessuale può risentire dell’endometriosi, a causa del dolore avvertito durante i rapporti e le donne che ne soffrono possono anche andare incontro a difficoltà nell’avere figli.

Ma cos'è l’endometriosi, come viene e soprattutto esiste una cura?

L'endometriosi è una patologia benigna, caratterizzata dalla migrazione del tessuto interno dell'utero, l’endometrio appunto, al di fuori della sua sede abituale. Questo fenomeno porta alla formazione di agglomerati di sangue in altri organi, potenzialmente ovunque, che mestruano a loro volta ciclicamente, ingrandendosi e provocando dolore.

Se l'endometriosi provoca principalmente una sintomatologia dolorosa e infertilità, ma esistono anche donne asintomatiche, alle quali la diagnosi viene fatta occasionalmente durante un’ecografia.

La malattia è di raro riscontro in adolescenza e in menopausa, è tipica dell'età riproduttiva e si presenta in almeno il 4% della popolazione femminile.
Le sue localizzazioni sono varie, ma più frequentemente rappresentate dalle ovaie, dal peritoneo, dai legamenti utero-sacrali e dallo spazio tra retto e vagina e tra utero e vescica.

È importante fare una diagnosi precoce per poterla curare, bloccandone la progressione oltre ad agire sul principale sintomo, il dolore.
La cura dell'endometriosi è medica, poichè, anche se gli agglomerati di sangue vengono rimossi chirurgicamente, in genere si riformano in tempi abbastanza rapidi.

La chirurgia viene riservata solo in quei casi in cui, nonostante la terapia medica, il dolore sia persistente e severo, nei casi di infertilità, nei casi in cui gli impianti endometriosici abbiano ormai raggiunto dimensioni così grandi da dover essere rimossi per evitare danni agli organi vicini.

Lo scopo della terapia medica è quello di sopprimere l'attività ovarica, bloccando l'ovulazione e la successiva mestruazione.

A questo scopo i contraccettivi ormonali sono i farmaci più utilizzati e meglio tollerati. Nei casi più severi, che non rispondono a questo trattamento, si utilizzano farmaci più pesanti, non privi di effetti collaterali.

E che dire di endometriosi e gravidanza? La gravidanza non è una complicazione, anzi, là dove sia possibile, sortisce addirittura effetti estremamente positivi, poichè in questo modo l'ovaio viene messo fisiologicamente a riposo per i 9 mesi della gestazione e per la durata dell'allattamento, facendo spesso sparire del tutto la malattia e mettendo fine a un disagio.

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