HPV (Human Papilloma virus): sai cos’è?

L’HPV è un virus di cui si parla molto, ma non tutti sanno in che cosa consista veramente.

Vaccino papilloma virus

In questo articolo:

Oggi si sente spesso parlare di papilloma virus o HPV (Human Papilloma Virus), in particolare da mamme e figlie adolescenti da quando, nel 2006, è disponibile il vaccino facoltativo. Tutti sembrano conoscerlo ma ancora pochi hanno veramente le idee chiare e sanno con che "nemico" femminile abbiamo a che fare. Parliamone insieme per saperne di più sui rischi e sulla prevenzione.

Che cos’è l’infezione da HPV (Papilloma virus)?

L'HPV, o virus del papilloma umano, è un virus a DNA, ampiamente diffuso tra la popolazione e la sua importanza è senz'altro da collegare al tumore al collo dell'utero. Infatti, è ormai noto che la quasi totalità dei casi di carcinoma della cervice uterina sono dovuti all'infezione da HPV. Altri tumori femminili, meno comuni, potenzialmente associati all’infezione da HPV sono quello anale, vaginale e vulvare.

Cause del Papilloma virus: come si trasmette?

È possibile contrarre il papilloma virus per via sessuale, attraverso rapporti non protetti, non per forza penetrativi. Poiché l’infezione non colpisce esclusivamente i genitali ma anche le zone circostanti (come ano e canale rettale) e la bocca, neanche il preservativo rappresenta una barriera sicura al 100% dal contagio. È possibile che il virus si trasmetta anche per via materno-fetale, durante il parto o dopo la nascita, se la donna in gravidanza è portatrice di HPV.

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Sintomi del Papilloma virus e tipologie

Nella maggior parte dei casi, il virus è asintomatico, per cui molti di coloro che si infettano non neanche se ne accorgono e, in una percentuale molto elevata (almeno il 90%-95%), viene debellato spontaneamente dal sistema immunitario nel giro di due anni. Questo significa che solo il 5-10% di coloro che hanno l'HPV presentano un reale rischio di progressione verso il tumore della cervice uterina (la parte che congiunge la vagina e il corpo dell’utero).

I sottotipi di papilloma virus (genotipi) sono diversi, fino a 200, e vengono classificati con un numero accanto alla sigla HPV. È possibile identificarne la presenza nelle vie genitali e tipizzarli mediante un semplice test, l'HPV DNA test, simile ad un tampone vaginale che isola la presenza di DNA virale in quella sede.

Anche i sintomi e le conseguenze dell’infezione variano per i diversi sottotipi del virus, che possono essere classificati in ceppi ad alto rischio e ceppi a basso rischio oncogeno. I genotipi HPV 16 e HPV 18 causano il 66% dei carcinomi della cervice e il 50-60% delle lesioni precancerose e sono quindi i più aggressivi. Altri genotipi HPV come il 31, 33, 45, 52 e 58 sono frequentemente associati a lesioni pre-neoplastiche, mentre i genotipi HPV 6 e 11 sono responsabili del 90% dei condilomi acuminati, ovvero le verruche genitali o orali non correlate ad un rischio tumorale, ma contagiose.

Queste lesioni si manifestano come:

  • Piccole escrescenze di aspetto e dimensioni variabili
  • Verruche che possono ricordare la cima del cavolfiore oppure essere piatte
  • Prurito fastidioso in alcuni casi

Le verruche genitali possono comparire in diverse zone del corpo:

  • Genitali esterni
  • Vagina
  • Perineo
  • Zona dell’ano
  • Pene e testicoli
  • Bocca (in alcuni casi)

È però un errore ritenere di essere sani solo perché non si hanno i condilomi! Come detto, le verruche genitali riguardano solo alcuni ceppi di HPV, in particolare i più “benigni”, mentre i ceppi più aggressivi non danno lesioni visibili ad occhio nudo.

Trattamenti e vaccino papilloma virus

I primi due vaccini per il papilloma virus, disponibili in commercio dal 2006, proteggono entrambi contro HPV 16/18 e uno solo dei due, il cosiddetto quadrivalente, protegge anche da HPV 6/11. Dal 2014 il programma vaccinale prevede due somministrazioni intramuscolari da eseguire a distanza di sei mesi nei soggetti fino ai 15 anni. Oltre tale età, sono previste invece tre dosi per entrambi i vaccini. Il vaccino bivalente è oggi il meno diffuso, mentre il quadrivalente può essere somministrato anche ai maschi, con una ricaduta positiva su entrambi i sessi. Nel 2017 è stato introdotto anche il vaccino nonavalente, che, coprendo ben 9 ceppi virali diversi, garantisce una copertura maggiore ed è indicato per entrambi i sessi. Questo vaccino potrebbe prevenire il 90% dei tumori HPV correlati.

Attualmente il vaccino per il papillomavirus in Italia è offerto gratuitamente a tutti i soggetti, sia femminili che maschili, non precedentemente vaccinati, dagli 11 anni fino al compimento del ventiseiesimo anno di età, oltre che in categorie di individui ad elevato rischio di contrarre l’infezione. Crescenti evidenze suggeriscono un ruolo protettivo anche nella popolazione oltre i 26 anni di età.
E’ importante sottolineare che anche i ragazzi trovano vantaggio da questa vaccinazione perché si proteggono da tumori anogenitali e da quelli della bocca-lingua. È proprio vaccinando sia i maschi che le femmine che si limita la circolazione del virus. L’obiettivo è che il 95% delle ragazze (e anche dei ragazzi) siano vaccinati entro il 2030.

Come si previene il Papilloma virus? Prevenzione e pap test

Al di là del vaccino, le donne non sono comunque esonerate dal sottoporsi allo screening per il tumore cervicale, ovvero il pap test (che analizza le cellule del collo dell’utero individuando alterazioni legate all’HPV) o l’HPV DNA test (che identifica la presenza del papillomavirus), a seconda dell’età della donna. Entrambi possono essere effettuati durante la visita ginecologica di routine, svolgendosi in maniera simile. L’attuale programma di screening a livello nazionale prevede l’esecuzione del pap test a partire dai 25 anni di età (da ripetere ogni 3 anni se negativo), mentre dai 30/35 anni è indicata l’esecuzione dell’HPV test ogni 5 anni.  Questi esami non sono indicati nelle donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali.

Grazie allo screening e quindi alla possibilità di avere una diagnosi precoce, la mortalità per tumore al collo dell'utero è nettamente diminuita, soprattutto perché è possibile individuare precocemente le lesioni precancerose e curarle prima che evolvano.

In caso di pap test positivo, è generalmente indicato procedere anche con una colposcopia, un esame di II livello che permette la visione diretta della lesione. Dopo una valutazione preliminare dei tessuti, vengono applicati dei reagenti chimici che evidenziano le zone colpite da HPV, ed è possibile fare anche una biopsia mirata per una conferma istologica.

La prevenzione rimane sicuramente il miglior metodo per controllare l'infezione HPV, stando attenti ad avere rapporti sessuali protetti, soprattutto se occasionali o con partner multipli.

Altri fattori di rischio da non sottovalutare sono: un sistema immunitario debole, che non riuscirebbe a debellare l’infezione lasciando quindi spazio alla sua progressione; il fumo di sigaretta; sovrappeso e obesità; aver avuto una gravidanza in giovane età.

Cura per il papilloma virus

Cosa fare in caso di infezione? Non esiste una vera e propria cura farmacologica per l’HPV, le terapie più diffuse attualmente agiscono per eliminare le lesioni interne ma non agiscono sull’eliminazione dell’infezione. Le lesioni precancerose possono essere curate solo chirurgicamente, con laser vaporizzazione nei casi più lievi oppure con radiofrequenza o conizzazione della cervice uterina se sono più estese. Condilomi e verruche possono essere trattati con creme a base di acido salicilico per uso locale, da applicare generalmente per un periodo di tre mesi. È bene sottolineare che, anche quando questi sintomi esterni scompaiono, il virus può ancora essere presente nell’organismo. L’infezione da papilloma virus deve essere fronteggiata dal sistema immunitario; per questo può essere utile mettere in atto una strategia di potenziamento delle difese immunitarie per debellare il virus e abbassare il rischio di recidive.

Il papilloma virus è solo una delle malattie sessualmente trasmissibili. Vuoi scoprire quali sono le altre e saperne di più in termini di cura e prevenzione? Leggi anche l’articolo "Quali sono le malattie sessualmente trasmissibili".

FAQ infezione da HPV (Papilloma virus)

Tutti i tipi di HPV sono pericolosi?

No. Esistono ceppi a basso rischio oncogeno, che causano le verruche genitali e orali, e ceppi ad alto rischio oncogeno, che possono portare a tumori come il carcinoma della cervice uterina, dell’ano, della vulva, del pene e della gola.

Come si può diagnosticare l’HPV?

L’HPV può essere rilevato con:

  • HPV DNA Test, che individua il DNA del virus nelle cellule della cervice uterina
  • Pap test, che evidenzia alterazioni cellulari causate dal virus
  • Esame medico, in caso di lesioni visibili come le verruche genitali

Chi dovrebbe vaccinarsi contro l’HPV?

Il vaccino è raccomandato per:

  • Adolescenti dagli 11 anni di età
  • Adulti fino ai 26 anni, se non vaccinati in precedenza
  • In alcuni casi, anche persone sopra i 26 anni, su consiglio medico

Se ho l’HPV, significa che avrò il cancro?

No. La maggior parte delle infezioni da HPV non causa tumori. Solo una piccola percentuale di persone con un’infezione persistente da ceppi ad alto rischio può sviluppare lesioni precancerose o tumori.

Gli uomini possono avere l’HPV?

Sì. Gli uomini possono essere portatori e trasmettitori del virus, oltre a sviluppare verruche genitali e, in alcuni casi, tumori alla gola, all’ano o al pene.

Se ho già avuto l’HPV, ha senso vaccinarmi?

Sì. Il vaccino protegge da più ceppi di HPV, quindi può essere utile anche per chi ha già avuto un'infezione.

L’HPV può influire sulla fertilità?

Di per sé, il virus non compromette la fertilità, ma lesioni causate da infezioni persistenti possono richiedere trattamenti che potrebbero influenzare la salute riproduttiva.

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