Candida: sai che ne esistono diversi tipi?

Candida Albicans o glabrata, cronica o resistente: guida alle tipologie più comuni e ai trattamenti più adatti (ma non all’autoprescrizone!).

Donna con dubbi

A tutte le donne, nel corso della vita, capiterà di avere un "prurito intimo". Sottovalutare questo sintomo (e curarselo da sole) potrebbe creare una situazione difficile da gestire, anche per il ginecologo che poi sarà chiamato a curarle.

La vulvovaginite da Candida è senz'altro l'infezione più frequente del basso tratto genitale ed è anche uno dei motivi di maggior autoprescrizione di farmaci nel mondo femminile. La maggior parte delle ricadute, purtroppo, deriva da una cattiva gestione del sintomo iniziale.

La Candida è un fungo saprofita normalmente presente in diversi distretti dell'organismo (tra cui la vagina ed il tratto gastrointestinale) in forma latente (come blastospora). Essa è controllata dal sistema immunitario e dalla flora batterica locale (i lattobacilli).

In condizioni particolari, solo in parte note, può diventare patogena (come pseudoifa) e dare segnali della sua eccessiva presenza: il forte prurito nell'immediato, associato a bruciore intimo quando si fa pipì e a dolore durante i rapporti sessuali. I genitali esterni appaiono gonfi, arrossati e talvolta presentano lesioni da grattamento che possono anche sanguinare. Caratteristiche sono le perdite bianche vaginali, inodori, dense e cremose, simili alla ricotta.

Non sempre questa infezione si manifesta in modo così chiaro e può sembrare facile riconoscere i sintomi della candida da sole. A volte la sintomatologia soggettiva è rappresentata da una semplice sensazione di fastidio o bruciore persistente ed il riscontro obiettivo è più sfumato e aspecifico.

Ciò accade, in particolare, nelle forme croniche ripetutamente trattate e nelle forme "resistenti", da specie "non Albicans". Eh sì, non esiste solo una specie di Candida: come per i batteri, sono stati isolati diversi tipi che stanno sviluppando resistenza ai comuni trattamenti.

Il tipo di Candida identificabile nel 80% dei casi è la Albicans; nel restante 20% si tratta di specie chiamate "non Albicans", come ad esempio la Candida Glabrata, la Candida Parapsilosis, la Candida Krusei, la Candida Tropicalis, e la Candida Saccharomices sono le più note).

Queste specie, che in passato si manifestavano solo in soggetti immunocompromessi (come gli HIV positivi o i diabetici), colpiscono oggi anche la popolazione sana e devono essere sospettate soprattutto in presenza di sintomi meno marcati ma con maggior tendenza a cronicizzare.

Esistono alcune condizioni dell'ospite (la donna) che possono favorirne l’insorgenza.

Il diabete per esempio, per l'accresciuta concentrazione di zucchero vaginale utilizzato come nutrimento da questi funghi che ne favorisce la colonizzazione.

La stessa cosa si può dire per l'elevata concentrazione di estrogeni in età fertile: nel periodo premestruale e nella gravidanza avanzata è più facile che si manifesti un'infezione da Candida.

Al contrario, la pillola contraccettiva non sembra influire sull'incidenza dell'infezione.

Nell'età prepuberale e dopo la menopausa è anche sporadico il riscontro dell'infezione per la bassa concentrazione di estrogeni circolanti.

Terapie come antibiotici e cortisonici, specie se protratte, aumentano il rischio di candidosi e lo stesso vale per tutte le condizioni che deprimono il sistema immunitario, compreso lo stress psicofisico.

È opinione corrente che l'abitudine ad indossare biancheria aderente o sintetica, che ostacola la traspirazione, favorisca l'habitat caldo umido ideale per la proliferazione del fungo.

Inoltre vengono ritenute pericolose alcune abitudini che favoriscono il passaggio dal serbatoio orale e gastrointestinale anche in soggetti asintomatici: la ripetuta detersione (soprattutto con prodotti particolarmente aggressivi) ed i rapporti ano-genitali e oro-genitali. 

Un'alimentazione ricca di lieviti e zuccheri semplici può contribuire alla persistenza dei sintomi in soggetti predisposti.

Il rimedio per la Candida più adeguato va differenziato in base alla tipologia dell’infezione: la Candida Albicans, ad esempio, risponde bene e velocemente ai comuni antimicotici "azolici", mentre gli altri tipi sono resistenti al trattamento convenzionale.

La cura prevede la somministrazione locale di un farmaco antifungo per 3-7 giorni a seconda della formulazione. Esistono tuttavia anche regimi in monodose che, a parità di efficacia, assicurano una maggior compliance della donna. In alternativa, la terapia per bocca viene fatta con fluconazolo o itraconazolo.

Il partner non necessita di trattamento, se asintomatico, almeno ad un primo episodio. La Candida, infatti, non è da considerarsi un'infezione sessualmente trasmessa, ma più un'attivazione endogena.

La gestione delle forme complicate, cioè le ricorrenze spesso legate a forme da specie non albicans, prevede alcune varianti agli schemi terapeutici usuali.

Oltre al controllo dei fattori di rischio, la terapia d'attacco deve essere più protratta nel tempo (anche fino ai 6 mesi), vede l'aggiunta di acido borico ed il trattamento del partner (anche se asintomatico!).

Innalzare le difese immunitarie è sempre da consigliare in entrambe le forme, soprattutto al cambio stagionale o in determinati periodi di vita della donna.

Per riassumere, ecco 9 consigli utili di fronte ad un prurito intimo, specie se cronico:

- Utilizzare del bicarbonato per lavarsi (la Candida ama un pH più basico rispetto all'acidità vaginale).

- Assumere fermenti lattici per bocca anzichè vaginali al cambio stagionale.

- Avere una dieta per la candida ben precisa nella quale limitare l'introduzione di lieviti e zuccheri.

- Evitare di indossare biancheria sintetica e stretta.

- Utilizzare detergenti adeguati con pH 4,5 una volta sola al giorno (lavarsi troppo può far male!).

- Asciugarsi bene nelle pieghe e pulirsi correttamente dalla vagina verso l'ano (non viceversa).

- Mantenere una buona idratazione.

- Prestare attenzione a rapporti sessuali non vaginali (utilizzare il preservativo).

- Mantenere alte le difese immunitarie con uno stile di vita corretto e gioia nel cuore: ridere almeno 15 minuti al giorni le rinforza davvero!

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