Tutta la verità su una piccolissima parte del corpo femminile che porta con sé tantissimi significati.
Imene, dal greco hymḗn, significa membrana, infatti è una sottile membrana che ricopre parzialmente l’apertura vaginale.
La funzione dell’imene è di chiudere, anche se non del tutto, la vagina in modo da proteggere tutto l’apparato riproduttivo da infezioni o agenti patogeni presenti all’esterno del corpo.
L’imene è situato in corrispondenza dell’apertura vaginale, alla base del vestibolo e funziona come un diaframma, ma non chiude completamente l'introito vaginale, perché deve permettere la fuoriuscita di perdite mestruali e secrezioni. Sono rari i casi in cui l’imene si presenta con forme particolari: in alcune donne può essere più spesso o più sottile, in altre completamente chiuso (imene imperforato) o con piccoli fori (imene cribrato).
Normalmente la membrana imenale è sottile, elastica, vascolarizzata da capillari sottili e poco innervata. Quando avvengono i primi rapporti sessuali l’imene va incontro a rottura e stiramento, fino a scomparire piano piano lasciando dei piccoli residui dopo il parto. La membrana è estremamente elastica e se viene progressivamente allentata o semplicemente stimolata con le dita durante i preliminari la rottura dell’imene può anche non verificarsi affatto. In altri casi, durante i primi rapporti sessuali può dare perdite di sangue molto variabili, da assenti ad abbondanti.
La perdita di sangue, se presente, ha un significato totalmente fisiologico e non deve spaventare, si può paragonare a quando si verifica la rottura di capillari come quelli del naso che provocano vere e proprie emorragie senza alcun danno per l'organo.
La rottura dell’imene provoca dolore?
Vi sono molte false credenze relative al dolore e al sanguinamento della prima penetrazione completa. Innanzitutto il dolore, che genera timore nelle giovani donne, ha un significato molto vario. Infatti, il dolore è generato per lo più dalla tensione dei muscoli del piano perineale (è l’insieme dei muscoli e delle ossa degli organi genitali e dell’apparato urinario), non tanto dalle terminazioni nervose dell'imene. Questa tensione è legata al grado di benessere emotivo e fisico con cui si vive il primo rapporto, se vi sono tranquillità, intimità, fiducia e abbandono all'altro, il corpo seguirà questa atmosfera di comfort e non reagirà con tensione e dolore.
Nel mondo occidentale il primo rapporto, e la conseguente rottura dell’imene, è stato spesso associato a dolore e sangue e si porta dietro un carico di colpa ed espiazione che ha snaturato il vero significato della sessualità, che, al contrario, dovrebbe essere caratterizzata da piacere, benessere, intimità e fusione con l'altro, accompagnato da un giusto grado di responsabilità e consapevolezza e non da dolore e sofferenza.
La fase di preparazione fisica ed emotiva si attua con i preliminari, carezze e stimolazioni dei genitali che portano ad attivazione del corpo e ad abbandono del controllo psichico.
I preliminari sono fondamentali per la conoscenza reciproca e quindi per costruire la rete protettiva che porta a un rapporto di fiducia e affidamento all'altro, i preliminari sono altrettanto importanti per l'attivazione dei genitali femminili che grazie alla stimolazione attivano un meccanismo di lubrificazione interna ed esterna, provocano l'inturgidimento dei corpi cavernosi del clitoride che sono all'interno delle piccole labbra, e la modulazione dei recettori del piacere.
Spesso questa fase viene sottovalutata, ci si concentra subito sulla penetrazione senza che il corpo e la mente siano pronti, invece una corretta stimolazione dell’elasticità dell’imene aiuterà a facilitare il rapporto stesso.
La tensione e il timore provocano un’incapacità di abbandonarsi e la sensazione dolorosa spegne letteralmente i recettori del piacere che non riescono più ad attivarsi finché lo stimolo doloroso e la memoria di questo non si estinguono. Il dolore è un allarme che il corpo utilizza per avvertire di una situazione di malessere, questo può essere sia fisico che emotivo, è buona norma ascoltare questo allarme e provare a chiedersi cosa lo sta generando, fermarsi, fare un passo indietro e ricominciare dai preliminari.
Storicamente l'imene è sempre stato il simbolo della verginità. Nei secoli la perdita di sangue causata dalla rottura dell’imene durante il primo rapporto ha assunto il valore di prova della purezza della partner e decine di donne sono state tacciate di impurità e adulterio per non aver avuto perdite di sangue al primo rapporto. Addirittura le sciamane e le curatrici nell'antichità davano alle giovani spose delle sacchette di sangue di pollo da rompere sul lenzuolo durante la prima notte di nozze per salvare la propria reputazione, dal momento che dovevano perfino esporre alla finestra il lenzuolo macchiato il mattino dopo il matrimonio.
Tutti questi timori relativi alla lacerazione dell’imene durante il primo rapporto sessuale sono stati causa di problemi di vaginismo e dispareunia (dolore durante i rapporti) in molte giovani donne. Una buona educazione sessuale, un buon rapporto con il proprio corpo, la conoscenza di sé e della propria anatomia possono creare un più sano rapporto con la sessualità attiva e prevenire questi disagi che hanno un impatto pesantissimo sulla qualità di vita.
A questo si devono associare complicità e rispetto tra i partner che si preparano ad iniziare insieme un percorso di conoscenza reciproca che diventa più piacevole e coinvolgente con l’approfondirsi dell’intimità e dell’abbandono reciproco, ben distante dall’ideale della prestazione che viene proposta dal mondo mediatico.
Deve essere ormai evidente alle giovani donne che la verginità è più uno stato psicologico ed emotivo che non una piccola membrana chiamata imene. Una donna che vive il suo primo rapporto si percepirà differente il giorno dopo, non certo per la dilatazione dell'imene, ma per il nuovo stato emotivo e sarà questo il passaggio prezioso da preservare per vivere il momento nel modo più sereno possibile, non certo l'integrità della membrana imenale.