Secchezza vaginale: i rimedi da provare

In menopausa, ma non solo, segui questi consigli per curare la secchezza vaginale.

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La menopausa porta tanti cambiamenti nel corpo di una donna. La minor produzione di estrogeni, in particolare, causa disagi intimi come la secchezza vaginale, un problema che in realtà può riguardare anche le donne in età fertile (ad esempio come effetto collaterale della pillola anticoncezionale). Insieme alla secchezza possono manifestarsi anche prurito o bruciore intimo e bisogno di urinare più frequentemente, con il risultato di causare imbarazzo e rendere difficili i rapporti sessuali. Se sta capitando anche a te, parliamone insieme per capire come curare la secchezza vaginale.

La lubrificazione vaginale è regolata dagli estrogeni, i principali ormoni femminili. Avviene principalmente con la secrezione di un fluido trasparente attraverso le pareti dei vasi sanguigni intorno alla vagina. Con l’eccitazione aumenta l’afflusso di sangue alla zona genitale, e quindi aumenta anche la secrezione vaginale, ma questo processo fisiologico viene alterato dai cambiamenti ormonali che si verificano durante la menopausa, oltre che in gravidanza e quando si assumono contraccettivi ormonali.

La secchezza vaginale in menopausa riguarda circa la metà delle donne a tre anni dall’ultimo ciclo mestruale, e raggiunge la maggioranza dopo dieci anni dalla fine delle mestruazioni. Molte non collegano questo sintomo alla carenza di estrogeni e pensano che “passerà con il tempo” un po’ come le vampate di calore; se non si interviene, però, succede esattamente il contrario!

La prima cosa da fare, quindi, è parlarne con franchezza con il proprio ginecologo, che procederà agli accertamenti utili per arrivare alla diagnosi di secchezza vaginale e ai rimedi del caso. Il primo passo è la visita ginecologica, per l’analisi visiva dei genitali esterni e interni, che potrebbero evidenziare microabrasioni tipiche di una situazione di secchezza vaginale e uno stato di appianamento dei solchi che caratterizzano la vulva trofica. Contestualmente al Pap test, poi, si può raccogliere anche un campione di secrezioni vaginali per valutare eventuali alterazioni legate al calo di estrogeni e misurare il pH vaginale. Se si manifestano anche problemi alle vie urinarie associati alla secchezza vaginale, un esame delle urine può essere utile per completare il quadro.

Una volta appurata la situazione di secchezza vaginale, i rimedi più efficaci sono di tipo ormonale.  In menopausa le cure più consigliate sono quelle a base di estrogeni locali, disponibili sotto forma di creme o tavolette, perché entrano in circolo più facilmente rispetto a quelli per uso orale. Sia la crema o il gel che le tavolette vanno applicate direttamente in vagina, magari con l’aiuto di un applicatore usa e getta; sarà il medico a consigliare le modalità e la frequenza d’uso, ma generalmente si inizia con l’applicazione quotidiana per le prime settimane e si passa poi a due o tre applicazioni a settimana.

Un altro vantaggio degli estrogeni locali è che non interferiscono con i livelli di testosterone, altro ormone importante per la funzionalità sessuale (non solo in menopausa). Qualora ce ne fosse bisogno, comunque, i livelli di testosterone possono essere integrati con preparazioni galeniche da applicare sui genitali esterni per migliorare ulteriormente la risposta fisica, ma sempre su prescrizione medica.

Ci sono però alcune situazioni in cui l’uso di estrogeni non è possibile, come ad esempio per le donne che sono state operate di tumore al seno o di adenocarcinoma dell’ovaio o dell’utero. In questi casi, ci sono comunque molti altri rimedi per contrastare la secchezza vaginale.

L’acido ialuronico, ad esempio, è molto utile sia per migliorare la lubrificazione che per la naturale ricostituzione dell’habitat vaginale in menopausa. Non solo contribuisce al mantenimento del giusto livello di idratazione dei tessuti, ma può anche giocare un ruolo importante nel processo di riparazione dei tessuti; in questo caso, quindi, si rende utile per la guarigione delle microlesioni da attrito che possono essere causate dalla secchezza vaginale. In farmacia si trovano diversi gel a base di acido ialuronico indicati come prodotti idratanti per uso locale, se associato a probiotici vaginali l’efficacia è anche superiore.

Un altro rimedio che può essere utile sul breve termine per non rischiare di compromettere la vita di coppia (durante la menopausa come a qualunque età in caso di secchezza vaginale), è l’uso di un lubrificante durante i rapporti sessuali. I lubrificanti sono preparati fluidi, preferibilmente a base acquosa, da applicare nel tratto iniziale della vagina o sul pene del partner per rendere più agevole la penetrazione. Danno sollievo, ma non risolvono il problema. In queste circostanze, è importante soprattutto ascoltare le proprie sensazioni e saperle comunicare al partner, prendersi tutto il tempo che serve per creare l’atmosfera giusta con i preliminari, ed essere consapevoli che il rapporto di coppia non può che evolvere verso nuove dinamiche, dove l’atto penetrativo può perdere la sua centralità e cedere il passo alla scoperta di stimolazioni e sensazioni differenti.

Questa panoramica vuole illustrare le possibili soluzioni al problema della secchezza vaginale in menopausa per incoraggiare chi ne soffre a parlarne serenamente con il proprio medico: i rimedi ci sono, basta chiedere!

Se vuoi approfondire l’argomento, leggi anche l’articolo La menopausa non è la fine della tua sessualità.

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