Una donna incinta ha un prezioso alleato per il benessere del suo piccolo che si sta formando: la vitamina B9 o acido folico.
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Non è così frequente che la scienza trovi una certezza nelle sue ricerche. L’acido folico è una splendida eccezione e una grande scoperta recente. Aiuta il feto a svilupparsi forte e sano. Oggi sappiamo che è sicuramente di grande aiuto assumerlo, soprattutto in un momento particolare come la gravidanza. Ma scopriamo insieme quello che dovrebbe sapere una futura mamma, che sia già incinta o semplicemente in cerca di un bambino.
Cos’è l’acido folico?
È una vitamina che viene assorbita nell’intestino, semplificata, attivata dal fegato e quindi distribuita ai tessuti per la riproduzione cellulare. È facile intuire che quando dentro di noi si sta formando un altro (intero, per quanto piccolo) essere umano, quindi durante una gravidanza, sia fondamentale una sostanza come questa utile alla produzione di globuli rossi e alla generazione di nuove cellule. L’acido folico è noto anche come vitamina B9 o folato. Si chiama “folico” dalla parola foglia, perché presente in quantità nelle piante a foglia verde. A scoprirlo per prima fu una ricercatrice inglese di nome Lucy Wills nel 1939, ma per capire quale importanza avesse in gravidanza nella prevenzione di molti difetti dello sviluppo, si sono dovuti aspettare addirittura gli anni Novanta. Nel 1990 gli scienziati definirono in modo chiaro il ruolo dell’acido folico nella prevenzione dei difetti del tubo neurale (DTN). Con questa sigla ci si riferisce a malformazioni congenite che si innescano già nelle primissime settimane di sviluppo dell’embrione (tra il concepimento e il 28esimo giorno di gravidanza) e delle quali parliamo più in dettaglio qui sotto.
Per capire quanto questa scoperta sia stata importante, ti basti sapere che negli Stati Uniti (ma anche in Svezia dal 1998) alle industrie alimentari è imposto per legge di integrare acido folico in alcuni loro alimenti, come le farine. I risultati di questa presa di posizione del Governo americano sulle aziende sono eccezionali in termini di prevenzione: oggi i neonati d’oltreoceano nascono con un perfetto sistema nervoso centrale (in termini statistici, non assoluti, ovvio).
Gravidanza: a cosa serve l’acido folico?
Molte malformazioni genetiche del feto si possono scongiurare prendendo le giuste quantità di acido folico. La sua efficacia per il benessere del bambino che si sta sviluppando è enorme. Una recente ricerca stima che 7 casi di malformazioni neonatali su 10 sarebbero evitabili con una corretta integrazione alimentare di folina. Soffre di questo problema un bambino ogni 1.500 tra i nuovi nati in Italia. Magari non avrai mai sentito parlare di DTN, ma ti sarà capitato invece di sentir nominare la spina bifida. Questa consiste in una grave deformazione del midollo spinale (vertebre non chiuse) che può portare alla paralisi delle gambe, a una crescita non corretta dello scheletro e a problemi di psicomotricità. Anche una malformazione del cranio come l'anencefalia (assenza parziale o totale dell’encefalo e della volta) è tra quelle che possono essere evitate grazie alla semplice assunzione di acido folico prima della gravidanza e nei primissimi momenti della gestazione.
Quando iniziare a prendere l’acido folico?
Non bisognerebbe aspettare di essere incinta. Chi sta provando a diventare mamma e ha pianificato una gravidanza deve assolutamente approfittare dei benefici dell’acido folico e iniziare a prenderlo al più presto domandando al proprio medico di consigliarle la quantità giornaliera.
Quanto tempo prima che avvenga il tanto desiderato concepimento conviene iniziare? L’ideale sarebbe un mese prima, per proseguire questa buona pratica fino ai tre mesi successivi il parto.
Una gravidanza programmata ha molti vantaggi rispetto a una incidentale, ben accettata ma non messa in conto in anticipo. Smettere di fumare, di bere alcol e iniziare a prendere integratori di folina sono le cose fondamentali che solo una donna che progetta di diventare mamma può mettere in conto ben prima che il test le dia il risultato positivo tanto atteso.
Per chi scopre di essere in stato interessante, l’acido folico va assunto il prima possibile.
L’acido folico nella dieta
I folati sono presenti in cibi comuni, ma non bastano per una donna in gravidanza che ne ha un gran bisogno e che, qualunque sia la sua dieta, userà quindi come soluzione delle pastiglie per integrare questa sostanza in giusta quantità.
L’acido folico si trova soprattutto nelle verdure a foglia larga come spinaci, lattuga, crescione. Nel latte (e quindi in yogurt e formaggi) lo si trova. Altre verdure verdi che lo contengono in buone dosi sono zucchine, asparagi e carciofi. C’è folina in legumi come fagioli, fave e ceci. Sono ricchi di acido folico anche uova, fegato e merluzzo. Tra i frutti sono le arance, l’avocado (sebbene non sia dolce è un frutto) e le deliziose fragole quelle che ne hanno di più. Una buona notizia: nel cioccolato c’è un po’ di acido folico: ma che non diventi una scusa per abusarne, soprattutto in gravidanza quando l’indice glicemico va tenuto sotto controllo!
La cottura degli alimenti diminuisce ulteriormente la quantità di acido folico presente in natura. Questo è un motivo ulteriore per ricorrere agli integratori e non accontentarsi di una dieta, per quanto buona, sana e ricca dei cibi che sopra abbiamo citato.
Le dosi di acido folico in gravidanza
Chi prescrive l’acido folico alla futura mamma? Ovviamente il ginecologo che la segue, sarà molto probabilmente la prima cosa che prescriverà – insieme ad alcuni esami – alla paziente per iniziare il percorso lungo nove mesi di gestazione. Questo avverrà nel corso della prima visita ginecologica (se non addirittura prima, quando possibile) che è anche tra i più emozionanti degli appuntamenti con il medico.
In farmacia sono disponibili capsule da 0,4 mg di acido folico, da solo o in associazione con altre sostanze utili, come vitamine e sali. Attenzione però, i multivitaminici devono essere specificatamente indicati per una gravidanza, quindi non scegliere da sola quale fa al caso tuo, perché potrebbero contenere ingredienti sconsigliati per una futura mamma.
Ci sono anche composti farmaceutici da 0,2 o 0,3 mg, queste potrebbero essere prescritte dal medico curante per essere prese più volte al giorno, anziché una sola volta come avviene nel caso dei prodotti da 0,4 mg.
La prima visita ginecologica in gravidanza
LeggiSe sei incinta e pensi di poter integrare l’acido folico mangiando spinaci a ogni ora del giorno e della notte, sappi che sbagli di grosso. E sbagli sia dal punto di vista nutrizionale abbuffandoti con un alimento (per quanto salutare di per sé come gli spinaci), sia dal punto di vista dell’integrazione di folina, perché non c’è cesta di spinaci che possa sostituire una compressa di acido folico prescritto dal medico e acquistato in farmacia.
A cosa serve l’acido folico se non si è incinta?
Non solo il feto e la mamma beneficiano delle qualità dell’acido folico. Ci sono una serie di patologie che un buon apporto di vitamina B9 può scongiurare. Una su tutte è l’anemia perniciosa, che si manifesta con un’incapacità del midollo di produrre globuli rossi maturi. La folina gioca un ruolo fondamentale anche per alcuni difetti cardiaci, problemi a bocca e palato come il labbro leporino e uropatie ostruttive (quelle malattie che rendono difficile o impossibile fare pipì).
Una curiosità, per uomini e donne. L’acido folico gioca poi un ruolo interessante dal punto di vista estetico. Infatti, è indispensabile per prevenire la calvizie e per arrestare la prematura comparsa di capelli bianchi. Ma non gridate subito al rimedio miracoloso! Intendiamoci meglio: una carenza di vitamina B9 sarebbe un fattore di invecchiamento dei bulbi, ma per la cura definitiva alla caduta e all’incanutimento i ricercatori di tutto il mondo stanno ancora cercando una risposta.
Ma quanto acido folico dovrebbe assumere ogni giorno con una buona alimentazione chi non è in gravidanza? Il fabbisogno quotidiano di acido folico è di 0,2 milligrammi. Come fare? Nei vostri menu ricordate di inserire spesso una bella insalata di lattuga a foglia larga o un contorno di spinaci e zucchine. Di tanto in tanto, portate poi in tavola del fegato (di pollo o di manzo) e a colazione inserite muesli o crusca. Dovrebbe bastare.