La più completa ed emozionante delle visite che aspettano una futura mamma.
Hai appena scoperto di essere incinta e già non vedi l’ora di vederlo in un monitor e di ascoltare il battito del suo cuore? La prima visita ginecologica è un momento importante della tua gravidanza, sia per le informazioni cliniche che il medico raccoglierà, che per le emozioni che proverai.
Quando avviene la prima visita ginecologica in gravidanza?
Una volta che il medico ha accertato la gravidanza, e questo avviene nelle primissime settimane, alla futura mamma viene dato appuntamento tra la 7ª settimana e la 10ª settimana per una prima visita ginecologica.
E se invece ti sei accorta tardi di essere incinta perché i campanelli della gravidanza non hanno suonato subito? Nessun problema, vorrà dire che la prima visita ginecologica coinciderà anche con la conferma da parte del medico dello stato di gravidanza.
La scelta del ginecologo per la prima visita ginecologica
Il medico ti seguirà nella prima visita ginecologica, spesso sarà anche il professionista che ti accompagnerà come un angelo (paziente) per tutto il percorso della gravidanza e, in molti casi, anche al momento del parto (sperando sia di turno in quel momento). Scegli un ginecologo che ti dia fiducia a pelle e perché alcune amiche ne hanno parlato con entusiasmo. Meglio se il suo studio è raggiungibile comodamente, perché gli spostamenti saranno sempre più faticosi col passare del tempo (una bella pancia costa qualche sacrificio!).
Quali informazioni chiede il medico nella prima visita in gravidanza
Quanti anni hai? Hai già altri figli? Quanto pesi? (In questo caso meglio procedere con la bilancia, vista la tendenza femminile a mentire di qualche chilo). Sono molte le domande che il ginecologo ti farà per poter compilare la tua cartella ostetrica. All’interno di questo fascicolo il medico raccoglierà le informazioni sul patrimonio genetico, tuo e della tua famiglia, eventuali note importanti sul tuo stato di salute e la tua storia ginecologica.
Nel caso del patrimonio genetico, si tratta innanzitutto di indicare le patologie di famiglia che il bambino potrebbe essere predisposto a ereditare, così come mutazioni già certificate nella mamma o in altri componenti del nucleo familiare. Il più delle volte, niente di grave, stai tranquilla. In questo modo però il ginecologo potrà decidere se visitarti più spesso del consueto o se usare particolari attenzioni o cure. Come dicevamo, la cartella comprende anche le informazioni sul tuo stato di salute: hai avuto importanti interventi chirurgici? Segui terapie farmacologiche? Hai allergie? Verranno inserite anche malattie, passate o presenti, che possono essere rilevanti nel procedere della gravidanza, o richiedere accorgimenti da parte del ginecologo. Infine, nel fascicolo viene inserita la tua storia ginecologica: se hai avuto altri figli o altre gravidanze, aborti, dovrai semplicemente raccontare come sono andate al ginecologo. Ti chiederà anche di dire com’è (com’era prima della gravidanza) il tuo ciclo mestruale.
La data presunta del parto
Non serve rimuginare sul giorno del concepimento: sarò rimasta incinta quella domenica di pioggia oppure quella sera dopo la festa? La data presunta del parto si calcola a partire dalla durata media del tuo ciclo, se regolare di 28 giorni, e dalla data dell’ultima mestruazione. Con un calendarietto il ginecologo calcolerà 40 settimane (questa è la durata di una gravidanza in media). Imparerai presto infatti a ragionare per settimane, e non per mesi. Questa data è solo un indicatore. Per intenderci, non inciderla ancora nel marmo, chiaro? E soprattutto non prendere impegni nelle settimane subito precedenti e in quelle successive.
A dare conferma o meno della data presunta del parto sarà anche la misurazione della lunghezza del bambino, tramite ecografia (te la raccontiamo sotto).
Gli esami da portare
Potresti avere già i risultati con te alla prima visita, oppure è qui che potrebbero esserti richiesti dal medico gli esami principali: quelli del sangue (ad esempio conoscere il gruppo sanguigno dei genitori è importantissimo!) e quello delle urine. Quest’ultimo sarà ripetuto più volte nel corso della gravidanza. Il ginecologo potrebbe procedere anche a un pap test, che non crea alcun problema in una donna incinta. Ti verrà poi misurata la pressione, per vedere se è alta o bassa e come questa oscillerà nei mesi che ti separano dalla nascita del bambino.
La prima ecografia in gravidanza
Prima della settima settimana, è difficile vedere qualcosa (a parte il sacchetto gestazionale che contiene l’embrione) e quindi nessun ginecologo in condizioni normali potrebbe fartene una. Ma alla prima visita il momento potrebbe essere quello più adatto per il medico per fare i suoi controlli (conformazione dell’utero, posizione dell’impianto fetale…), e per te per dare una prima sbirciatina.
Sei curiosa, vero? Sicuramente sei emozionata all’idea di vedere una macchia a forma di fagiolo che è in questo momento il tuo bambino o bambina (in nessun modo scoprirai il sesso di tuo figlio in questo momento, porta pazienza ancora un po’).
Le ecografie degli ultimi mesi di gravidanza saranno esterne – con una sonda ecografica passata sulla pancia - perché l’utero sarà visibile, mentre queste prime richiedono l’uso di una sonda interna totalmente indolore e sicura per il bambino.
Se l’apparecchiatura del tuo ginecologo lo consente, potrai chiedergli di farti sentire il battito del cuore. Un’avvertenza: il suo cuore batterà molto veloce, non devi preoccuparti perché è giusto che sia così. Molte mamme diventano dipendenti da questo suono rassicurante, in particolare nei primi mesi, quando non ci sono né calcetti né movimenti a far sentire il bambino in pancia. Per questo potresti voler acquistare un doppler a uso domestico, in vendita nei negozi prémaman, nei grandi store online come Amazon o in alcune farmacie. Se invece non sei apprensiva e non vuoi alimentare lo stress (grande nemico delle future mamme), allora è sconsigliabile avere un apparecchio del genere.
Cos’altro può raccontarti l’ecografia nella prima visita ginecologica? Ad esempio, potrebbe riservarti una grande sorpresa (diciamo una doppia sorpresa): ovvero una gravidanza gemellare. Ci sono rari casi nei quali può sfuggire al medico, ma se i feti sono più di uno in questo momento della gestazione quasi certamente verrà notato.
Il bambino verrà misurato in millimetri, per confermare la data presunta del parto.
In questo momento il medico osserva anche il posizionamento della placenta, organo temporaneo che fino al momento del parto provvede a nutrire e crescere il bambino, come un filtro che lascia passare le sostanze buone e filtra quelle potenzialmente nocive. La placenta può quindi essere anteriore, posteriore o laterale e si modifica con la crescita dell’utero, risalendo se precedentemente fosse bassa. Se la placenta rimanesse invece bassa (si dice placenta previa in questo caso), al termine della gravidanza si potrebbe decidere per un cesareo.
E il papà?
Ovviamente il tuo compagno è benvenuto per assistere al momento della comparsa sul monitor del bambino, così come ad ascoltare il battito del cuoricino. E puoi anche chiedere, in caso lui fosse lontano e non potesse partecipare, di far entrare tua madre o una sorella. È un bel momento da condividere.
La maggior parte dei papà in questo momento si arma di smartphone e registra un video (traballante) dell’evento puntando il telefonino sul monitor. È bene chiedere al medico il permesso prima di improvvisarsi filmaker.
Quante altre visite ginecologiche ti aspettano? Una al mese è la consuetudine quando tutto procede bene. Tra questi appuntamenti vi sono poi in calendario delle visite ecografiche speciali: dallo screening prenatale all’ecografia morfologica. Se vuoi saperne di più, leggi anche l’articolo Settimane di gravidanza, il diario mese per mese.
Sarà una splendida avventura, ricorda solo di riposare e di essere felice.