Criticità e opportunità da conoscere quando si affronta la maternità negli “anta”.
Rimanere incinta, magari per la prima volta, quando si sono superati i 40 anni, può lasciare nel cuore mille emozioni diverse. Anche chi pensava di essere preparata all’evento può ritrovarsi con tanti dubbi nella mente. Se lo sentissero le nostre nonne, che a 40 anni avevano già una squadra di figli e solo certezze, si farebbero una risata, ma nel mondo di oggi sono infinite le circostanze che portano le donne a posticipare la prima gravidanza in attesa di sicurezze economiche ed emotive. L’Italia, in particolare, è il paese in Europa con il maggior numero di gravidanze in età avanzata.
È possibile analizzare gli effetti di una gravidanza ricercata e vissuta a quest’età da due punti di vista: l’impatto dell’età materna sullo sviluppo fetale e l’impatto della gravidanza sull’organismo materno.
Già dalla fase di ricerca di un bimbo l’età può creare delle difficoltà in quanto la fertilità femminile diminuisce con il passare degli anni, tra i 20 ed i 40 anni, la capacità di concepire si dimezza, e aumenta il rischio di aborto spontaneo nel primo trimestre che passa dal 20% tra i 20 e i 30 al 40% dopo i 40. Questo significa che sarà necessario applicarsi di più per rimanere incinta, nulla di male, ma anche prepararsi emotivamente a qualche evento avverso.
Superata la fase iniziale della gravidanza, rimane da affrontare il rischio di anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down, che passa da 1 su 1500 intorno a 20 anni ad 1 su 100 a 40 anni. Per far fronte a queste evenienze la coppia dovrà scegliere se sottoporsi a test di diagnosi prenatale e potrà scegliere tra gli esami non invasivi statistici, come il Bitest o la ricerca di DNA fetale nel sangue materno o esami invasivi diagnostici come la villocentesi e l’amniocentesi.
Sciolti quesiti e preoccupazioni sulla salute del bambino, la futura mamma dovrà gestire con attenzione la risposta del proprio corpo alla gravidanza, e adottare uno stile di vita che le permetta di viverla con tranquillità.
Il corpo adatta il proprio sistema circolatorio e i metabolismi per fornire nutrimento ed ossigeno al piccolo: questo può dare origine a sovraccarichi che portano ad ipertensione e gestosi, e ad alterazioni metaboliche che possono portare a forme gestazionali del diabete. Ecco perché è particolarmente importante controllare la propria alimentazione, e iniziare ad assumere acido folico fin dall’epoca preconcezionale, ovvero il periodo in cui la donna (e per estensione la coppia) è aperta alla procreazione e il concepimento. Come tutte le donne in gravidanza, poi, anche le quarantenni dovranno evitare di bere alcolici ed eliminare le sigarette se sono fumatrici.
In pratica vivere una gravidanza a 40 anni non deve spaventare e deve emozionare come ad ogni età, ma va affrontata con quella saggezza e consapevolezza di sé che è più probabile trovare in una donna di 40 anni che in una di 20.
Se vuoi approfondire di più il tema della gravidanza, leggi l'articolo Gravidanza: il Beta HCG è l'ormone delle future madri, mentre su Pampers puoi trovare tutti i “Consigli per il giorno del parto".