Quando fare per la prima volta un Pap test e quando ripeterlo? Ecco a cosa serve nella vita di noi donne.

In questo articolo:
Che cos’è il Pap test
Il Pap test è un esame di screening usato per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, ideato dal medico greco PapaniKolaou negli anni ‘40.
Si tratta di un esame di facile e veloce esecuzione, dura pochi minuti, non è generalmente doloroso per la donna e viene eseguito dal ginecologo o dall’ostetrica in ambulatorio durante la periodica visita ginecologica.
A cosa serve il Pap test?
Il Pap test permette di individuare la presenza di anomalie delle cellule cervicali che precedono di molti anni la comparsa del tumore vero e proprio. Un aiuto puntuale e concreto per la vita di tutte le donne.
Si salva l’utero e si salvano vite con il Pap test! Si riduce enormemente il rischio di riscontrare un tumore ormai in fase avanzata.
Come funziona la procedura del Pap test?
Il Pap test è un esame semplice e veloce. Dopo esserti distesa sul lettino, il ginecologo inserisce delicatamente in vagina uno strumento chiamato speculum, che permette di visualizzare il collo dell’utero. A questo punto, vengono prelevate alcune cellule dalla superficie del collo dell’utero e dal canale cervicale. L’intera procedura dura pochi secondi e non è dolorosa.
Le cellule raccolte vengono inviate al laboratorio, dove saranno esaminate al microscopio. I risultati non sono immediati.
Per evitare di alterare i risultati, viene richiesta in genere un’astensione dai rapporti sessuali nei due giorni precedenti e di non essere nei giorni della mestruazione.
È importante sapere che il Pap test è uno strumento di prevenzione rivolto a tutte le donne sane, senza esclusione. Il suo obiettivo è individuare eventuali alterazioni cellulari prima che possano evolvere in problemi più gravi, permettendo di intervenire in tempo.
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Quando fare il primo pap test e quando ripeterlo?
Il Pap test va eseguito dopo i primi rapporti sessuali, indipendentemente dall’età in cui avvengono, perché il tumore del collo dell’utero è causato dal Papilloma virus (HPV), trasmesso tramite rapporti sessuali non protetti.
Lo screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero prevede due test distinti: il Pap test e il test HPV DNA, che si effettua con le stesse modalità ma va ad individuare la presenza del Papilloma virus, responsabile della maggior parte dei tumori della cervice. In Italia, il Pap test viene offerto gratuitamente ogni tre anni alle donne tra i 25 e i 29 anni, mentre il test HPV, più sensibile, sostituisce il Pap test dai 30 ai 64 anni e viene effettuato ogni cinque anni, se negativo. In assenza di particolari fattori di rischio o sintomi, le linee guida non raccomandano controlli più frequenti tra un test e l’altro. Il Pap test non è solitamente indicato nelle donne vergini, poiché il rischio di infezione da HPV è molto basso, ma la valutazione individuale spetta sempre al ginecologo, che può consigliare controlli anticipati o più ravvicinati in situazioni specifiche. E’ importante proseguire lo screening del tumore della cervice anche dopo la menopausa, in quanto le due condizioni non sono correlate.

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Pap test: quando farlo in gravidanza?
Può essere tranquillamente eseguito in gravidanza, in particolare nel primo trimestre, senza alcun pericolo per la mamma né per il feto; anzi, è altamente consigliato qualora la donna non l’avesse fatto negli ultimi 3 anni o avesse una storia di HPV precedente.
Pap test: risultato positivo e negativo
Il Pap test può essere negativo (tutto normale, senza alterazioni) o positivo (presenza di anomalie cellulari di diverso grado, da basso a alto grado).
- Falsi risultati: non essendo un esame diagnostico, a volte il Pap test può dare falsi positivi o, più raramente, falsi negativi. In caso di risultato positivo o incerto, ulteriori esami permettono di definire la situazione in maniera precisa.
- Test HPV DNA: verifica la presenza di DNA virale (HPV). Nelle pazienti che eseguono il Test HPV DNA come screening, in caso di positività viene eseguito anche il Pap test per definire la necessità di ulteriori esami.
- In caso di pap test positivo, è indicato eseguire la colposcopia, un esame non invasivo che valuta la presenza di lesioni sul collo dell’utero. In alcuni casi verrà eseguita una biospia durante la colposcopia, per avere una diagnosi definitiva con l’esame istologico.
Le lesioni che possono essere riscontrate alla colposcopia si dividono in:
- Lesioni di basso grado (L-SIL):
- Nella maggior parte dei casi (90%), il corpo elimina il virus autonomamente entro 2 anni.
- Spesso è sufficiente una sorveglianza più frequente, ripetendo il test ed eventualmente la colposcopia a seconda del caso, fino alla negativizzazione.
- Lesioni di alto grado (H-SIL):
- La gestione dipende dalle caratteristiche della lesione e dall’età della donna; in alcuni casi, soprattutto nelle più giovani, lesioni meno severe possono regredire spontaneamente e richiedono controlli regolari fino a eventuale negativizzazione.
- Nella maggior parte dei casi, tuttavia, è indicata l’asportazione della lesione con un intervento chirurgico in anestesia locale, riducendo in questo modo il rischio di progressione a patologia tumorale.
Il Pap test e il test HPV sono fondamentali per la prevenzione del tumore del collo dell'utero, avendo ridotto drasticamente la mortalità e salvando migliaia di vite. Fare controlli regolari è il miglior modo per proteggere la tua salute.
FAQ Pap test
Il Pap test è doloroso? Cosa devo aspettarmi davvero durante l’esame?
No, il Pap test non è doloroso, ma può risultare leggermente fastidioso. Il ginecologo inserisce uno speculum in vagina per prelevare alcune cellule con uno spazzolino morbido. L’esame dura pochi secondi.
Perché si chiama Pap test? Da dove deriva questo nome e qual è la sua storia?
Il Pap test prende il nome dal medico greco George Papanicolaou, che lo ideò per individuare precocemente alterazioni cellulari al collo dell’utero.
Che cos’è esattamente il papilloma virus (HPV) e perché è così legato al tumore del collo dell’utero?
L’HPV è un virus comune che si trasmette tramite rapporti sessuali. Alcuni ceppi possono causare alterazioni cellulari che, se trascurate, portano al tumore del collo dell’utero.
Se il Pap test è positivo, significa che ho già un tumore o c’è ancora tempo per intervenire?
No, un Pap test positivo indica alterazioni cellulari, non un tumore. Nella maggior parte dei casi, sono anomalie precoci e trattabili con controlli di approfondimento.
Se ho già avuto rapporti sessuali protetti, devo comunque fare il Pap test?
Sì, perché il preservativo non protegge al 100% dal papilloma virus. Il Pap test resta fondamentale per la prevenzione.
Se ho fatto il vaccino contro il papilloma virus devo comunque fare il Pap test?
Sì, il vaccino non copre tutti i ceppi di HPV. Il Pap test resta necessario per monitorare eventuali alterazioni cellulari.