Contraccezione: parlane con i tuoi figli

È importante che siano i genitori (con il supporto di specialisti e del ginecologo) a spiegare la contraccezione, ma come fare?

Contraccezione parlare con tua figlia

In questo articolo:

Quando cominciare a parlare di metodi contraccettivi con i figli? Come attrarre la loro attenzione rendendo efficaci i messaggi di prevenzione e sicurezza che si desidera trasmettere loro? Quali strumenti possono aiutare i genitori?

Il momento adeguato varia di soggetto in soggetto, il genitore che avrà accompagnato i propri figli attraverso la scoperta di sé, sarà in grado di percepire che i ragazzi hanno raggiunto una buona consapevolezza corporea e si stanno aprendo alla curiosità verso l’altro sesso, fondamentale è che l’informazione ed il tempo per approfondirla preceda il reale bisogno.

Come?

Per rendere efficace la comunicazione con i propri figli adolescenti è necessario attuare piccoli accorgimenti, è meglio evitare il classico confronto faccia a faccia per sollevare i massimi sistemi, si rischia di attivare un meccanismo di difesa automatico che metterà i ragazzi in contrapposizione con tutto ciò che gli viene detto.

Molto più efficace accennare al discorso mentre si è in macchina o si sta facendo qualcosa insieme, in un momento domestico qualsiasi, con una modalità rilassata, da chiacchiera e la predisposizione a cambiare argomento e rimandarlo, se si percepisce che non vi è apertura.

Un buon modo per affrontare l’argomento è parlare di eventi reali, notizie di attualità, statistiche e articoli letti. Si può intrattenere con i propri figli un confronto sulle ultime statistiche relative alla contraccezione. In Italia infatti il 33% dei ragazzi affronta il primo rapporto senza alcuna protezione, convinto che non possa accadere nulla di negativo; per i rapporti successivi questa percentuale si attesta sul 25% accanto ad un 22% di utilizzatori del coito interrotto. Ci sono poi un 28% di coppie che utilizzano il preservativo, e solo il 16% che si affidano alla contraccezione ormonale: di questi ultimi, solo il 40% accostano condom e contraccezione ormonale.

Questo confronto sarà utile per entrare in argomento in modo indiretto e non troppo invadente, permetterà inoltre di valutare le conoscenze ed il punto di vista dei figli e porre le basi per un’evoluzione più personale dello scambio di idee.

Il messaggio che deve arrivare ai figli è duplice, da un lato si affronta la prevenzione di eventi negativi come le malattie sessualmente trasmissibili (MST) , e dall’altro la necessità di evitare una gravidanza indesiderata.

Sono argomenti fondamentali e spaventano molto i genitori, nonostante questo bisogna resistere alla tentazione di imporre il proprio pensiero come un ordine dall’alto; se si riesce a far nascere nei ragazzi una propria percezione del rischio e della necessità di protezione il risultato sarà molto più efficace e duraturo, ovviamente questo richiede tempo, condivisione, accoglienza dei loro pensieri, pazienza, e presenza costante.

Non si può pensare che sia un processo risolvibile in una singola chiacchierata.

Chi?

Una volta suscitato l’interesse dei ragazzi, e valutata la possibilità di scegliere una strategia contraccettiva ci si può avvalere dell’aiuto dei ginecologi, figure di cui i ragazzi riconoscono la competenza e che essendo al di fuori dell’ambito familiare potranno assumere quel tono più diretto che nei genitori è tanto odiato ma può essere spostato su elementi esterni con maggior efficacia.

Il ginecologo potrà ricevere sia la ragazza interessata che la coppia di adolescenti che si avvicina al primo rapporto.

Quali?

Tra gli argomenti da sottolineare sarà importante che i genitori facciano emergere che, tra i metodi contraccettivi, quella più efficace in età giovanile è il preservativo, più o meno accompagnato dalla contraccezione orale a seconda dell’età della ragazza. Quindi a quest’età risulta più importante insegnare ai ragazzi ad utilizzare correttamente il preservativo che non a conoscere tutti i particolari della contraccezione ormonale, che potrà essere approfondita in seguito, quando la coppia sarà stabile e dovrà gestire solo la propria potenzialità riproduttiva.

Questo passaggio risulta tra i più ostici, proprio perché prevede un taglio più pratico e quindi più personale, non è raro trovare papà imbarazzati e figli che distolgono lo sguardo, anche in questo caso ci si può avvalere di informazioni tecniche che distanziano dall’argomento. Le statistiche parlano di 4 preservativi su 1000 difettosi, tutte le altre rotture sono causate da cattivo utilizzo.

I punti critici dell’utilizzo del preservativo sono:

  • Conservazione, va conservato in ambiente adatto rispettando la data di scadenza e non esponendolo a fonti di calore.
  • Applicazione nel verso giusto, se viene srotolato al contrario, le unghie rischiano di incidere la superficie, causandone la rottura durante il rapporto.
  • Applicazione tenendo schiacciato il serbatoio, la prima causa di rottura dei preservativi è l’aria che resta intrappolata nel serbatoio se questo non viene compresso.
  • Rimozione, con attenzione a trattenerlo con le mani mentre si sfila il pene dalla vagina alla fine del rapporto per evitare che rimanga all’interno con fuoriuscita dello sperma.

Di contro le informazioni sulla contraccezione ormonale possono essere affidate al ginecologo che valuterà caratteristiche, richieste, storia anamnestica ed esami ematochimici di ogni paziente per proporre la formulazione più idonea per la ragazza, e potrà illustrare tutte le modalità contraccettive possibili, dalla pillola orale all’anello vaginale o al cerotto trans dermico.

Una volta che si è riusciti ad attuare questo percorso con i propri figli ci si renderà conto che non ci si è limitati ad affrontare un singolo argomento importante per la loro crescita. Si è entrati con loro in una dimensione adulta, accompagnandoli in una presa in carico di azioni e conseguenze, responsabilità e realizzazione che passo dopo passo li porterà ad essere gli uomini e le donne in cui si stanno già trasformando, e riuscire a tenere il passo e stare con loro in questo divenire può essere uno dei viaggi più affascinanti e complessi della vita di un genitore.

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