Il primo passo è chiarirsi le idee per capire cosa si vuole comunicare, poi si può aprire la conversazione sulla sessualità: ecco come fare.
Sessualità, che concetto complesso! Non si sa da dove cominciare, eppure tutti i genitori sanno che prima o poi dovranno sedersi davanti ad un’annoiata adolescente convinta di sapere già tutto e affrontare lo spinoso discorso. Questo modello di informazione solitamente non sortisce effetti positivi, si ha l’impressione che le ragazze siano asessuate per anni, poi di colpo, debbano sapere tutto di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e contraccezione. Forse il primo passo per gli adulti che vogliono entrare in argomento è chiarirsi le idee.
Cos’è la sessualità?
Cosa vogliamo che capiscano i nostri ragazzi?
Come vogliamo che vivano la loro sessualità?
Cosa sanno già?
La sessualità è rapporto con il proprio corpo, percezione fisica, conoscenza di sé prima di diventare conoscenza di un altro, poi è messaggi corporei, modo di vestirsi, comportamento sociale, ma ancora è relazione, intimità, nudità, imbarazzo, è gioia, delusione, è percezione dei bisogni, la sessualità è tutto questo prima ancora di diventare rapporto tra corpi, sesso, prevenzione, gestione delle conseguenze, e poi comprende anche pornografia, internet, predatori, prostituzione.
Wow, difficile mettere ordine, eppure può essere molto divertente entrare in questo ciclone insieme ai propri figli, certo non si può fare di colpo a 13 anni dopo anni di totale sordità.
L’educazione alla sessualità inizia quando i bimbi scoprono il loro corpo e a 4- 5 anni esplorano il mondo dei loro genitali, lì inizia l’osservazione del genitore che accompagna il suo piccolo individuo nella conoscenza di sé, nella libertà di esplorare il corpo e di parlarne, anche se a volte può sembrare molto imbarazzante confrontarsi con una percezione genitale disinibita come quella infantile, ma superati i tabù è un ottimo apprendimento anche per gli adulti.
Negli anni successivi, sarà divertente imparare insieme com’è fatto il corpo umano, senza dimenticarsi dei genitali. All’avvicinarsi alla pubertà le spiegazioni possono essere più precise, si inizia a parlare di funzione riproduttiva, di mestruazioni, del caro vecchio “come nascono i bambini”, le bambine di 10 anni sono molto curiose e apprendono senza malizia ciò che viene loro spiegato con chiarezza.
Grazie a questo percorso i genitori si troveranno a poter affrontare tematiche “da grandi” come i rapporti sessuali e la contraccezione con ragazze che hanno un buon rapporto con sé stesse e con la corporeità, e, ancora più importante che sono abituate a parlarne con i propri genitori.
Ed ecco l’età più ostica, le figlie diventano adolescenti, la voglia di comunicare diminuisce, le ansie crescono.
Ciclo mestruale: 5 cose che non tutte sanno
LeggiUno strumento divertente per iniziare il discorso e capire ciò che la propria figlia conosce già è fare un brainstorming, si scrive la parola sessualità su di un foglio e insieme si scrivono tutte le parole che vengono in mente, poi si cerca di raggrupparle in insiemi e di spiegarle. Questo è uno strumento che i ragazzi usano spesso a scuola, quindi saranno in vantaggio, possono insegnare ai genitori come si fa e intanto lasciar emergere contenuti che facilitano l’argomento.
Quali sono le informazioni che ci interessa passare loro?
Le tematiche principali sono due, il benessere e il piacer di vivere una sessualità serena e la capacità di prevenire e gestire gli effetti negativi legati ad una sessualità promiscua non consapevole, perciò la contraccezione e la protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Con la contraccezione si entra in un discorso preciso e tecnico in cui il ginecologo può aiutare genitori e ragazze a scegliere e conoscere tutte le possibilità.
Per quanto riguarda la capacità di affrontare una vita sessualmente attiva con serena consapevolezza e gioia è necessario aiutarle a percepire che la sessualità umana è fatta di ascolto e percezione dei propri bisogni e delle proprie sensazioni, è fatta di intimità ed abbandono, e non ha nulla a che fare con quel’insieme di performance che il mondo mediatico offre loro come vademecum al “sesso perfetto”.
Questo non potrà esaurirsi in una bella chiacchierata “libera tutti”, ma sarà frutto di continui confronti e di un grande ascolto da parte dei genitori che dovranno riuscire ad essere sempre quel luogo sicuro dove le figlie porteranno le proprie gioie, ma anche le frustrazioni e i fallimenti.