Perdite bianche, quando dirlo al ginecologo

Le secrezioni intime variano in base a diversi fattori, e solo in alcuni casi sono la spia di situazioni che richiedono una consulenza medica: ecco quando.

Donna in visita dalla ginecologa

L’argomento è decisamente intimo, ma non si può negare che riguardi proprio tutte. Durante l'età fertile, la vagina produce normalmente secrezioni variabili in quantità e qualità a seconda delle fasi di vita della donna, ma anche con differenze notevoli durante il ciclo mensile. Ma allora quando una perdita vaginale diventa preoccupante da richiedere una consulenza ginecologica?

Vediamo innanzitutto quale sia la normalità.

Perdite vaginali biancastre, fluide ed inodori iniziano ad essere prodotte in età prepubere, anticipando spesso l'arrivo della prima mestruazione (menarca). Prima di questo momento è davvero raro riscontrare secrezioni vaginali.
La funzione protettiva di questa secrezione è il risultato di un equilibrio di più fattori: ormonale (estrogeni), immunitario (difese immunitarie generali e locali, i lattobacilli), pH (acido).

Lo stato ormonale è senz'altro il fattore più importante poiché è in grado di modulare gli altri due, determinando le caratteristiche dell'ambiente vaginale. Per esempio, in gravidanza l'alto livello di estrogeni è responsabile di una perdita vaginale più abbondante; in menopausa la diminuzione degli stessi è responsabile della tipica secchezza. Perdite vaginali bianche si possono riscontrare nella neonata, grazie all'esposizione agli estrogeni materni e durano in genere due settimane dopo il parto.

Le secrezioni vaginali sono inoltre influenzate da altri fattori che possono essere alimentari, climatici, igienici e persino psicologici. Uno stress psicofisico a cui è sottoposto l'intero organismo potrebbe avere ripercussioni infatti sull'ambiente vaginale. L'eccitazione sessuale è un'altra condizione fisiologica responsabile dell'aumento di produzione del fluido vaginale.

Una secrezione vaginale normale non è associata ad alcun sintomo. In questo caso non dev'essere trattata. Quando è particolarmente abbondante (e quindi fastidiosa) si possono modificare alcuni comportamenti dello stile di vita per provare a ridurla.

Limitare l'introduzione di latticini e zuccheri con la dieta, correggere l'igiene intima (utilizzando detergenti che non alterino la flora locale ed il pH), evitare indumenti intimi stretti, sintetici o evitare di abusare di lavande vaginali (che irritano le mucose) sono alcuni esempi.

Una condizione frequente che può associarsi ad una secrezione biancastra più marcata (indipendentemente dallo stile di vita) è la presenza della famosa "piaghetta" sul collo dell'utero. Anticamente veniva "bruciata" mentre attualmente questa è una prassi limitata solo a casi eccezionali. Si tratta infatti di tessuto interno del collo uterino che migra all'esterno. Esposto all'acidità vaginale forma una sorta di abrasione, visibile durante la visita ginecologica in una donna su tre.
Questa condizione può essere già presente alla nascita oppure presentarsi in seguito (in particolare dopo il parto) e non presenta alcun rischio. Potrebbe tuttavia favorire la produzione di perdite vaginali biancastre abbondanti e creare disagio alla donna. In questi casi esistono terapie locali per favorire la cicatrizzazione della "piaghetta" e la concomitante riduzione della perdita.

Quando le perdite bianche si presentano più corpose, diventano maleodoranti o si associano a sintomi come prurito, bruciore, arrossamento dei genitali, è facile che ci sia un'infezione. In questo caso correggere lo stile di vita potrebbe non essere sufficiente. Il trattamento "fai da te" potrebbe far sottovalutare infezioni più severe, come quelle sessualmente trasmissibili.

Il ginecologo, con la visita o mediante l'esecuzione di un tampone vaginale, ci aiuta a fare una diagnosi precisa e ad impostare la terapia più adeguata. Sarà quindi possibile risolvere la sintomatologia ed evitare che, partendo da una banale perdita bianca, ci si possa trovare davanti ad una infezione più complicata e difficile da debellare. Se ti capita di notare perdite bianche anomale come queste ultime, non esitare a rivolgerti al tuo ginecologo.

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